Un giovane si ritrova in uno scantinato, ha smarrito la strada. Ovunque i resti di una comunità in abbandono. A terra un diario: il riassunto di una vita vissuta ai margini, in cerca di una identità, di una speranza. Dalle pagine del diario appaiono come “visioni” i personaggi che prendendo vita raccontano il proprio vissuto in quel luogo… momenti di vita, di morte, di disperazione, di sesso, di battaglia per la vita quotidiana…
“Il nostro lavoro considera la drammaturgia come una forma d’espressione nella quale il drammaturgo, come attore di un sistema economico, sociale e politico, ha concretizzato le sue osservazioni e la sua comprensione del genere umano. La tragedia della solitudine e la follia dei protagonisti del testo di Gorkij, non deve essere portata alla luce come aspetto specifico del loro incubo lontano nel tempo e nello spazio, ma come fattore rilevante appartenente a qualsiasi partecipante alla vita sociale, che vive in qualsiasi epoca e in qualsiasi luogo.”
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